Passione

Aforismi

Piero Angela

Abbiamo bisogno non solo di buoni farmaci ma anche di un buon ambiente psicologico, che ci consenta di ritrovare un equilibrio interno che la biochimica da sola non può compensare.
Basarsi su un oroscopo per determinare il proprio destino sarebbe come calcolare esattamente la traiettoria di un volo di quaglie.
Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.
Bisogna storicizzare sempre le decisioni giuste o sbagliate, o gli errori che si sono commessi.
C'è un concetto di base nella scienza: ogni scoperta, ogni invenzione è sempre il frutto di ricerche precedenti che hanno preparato il terreno.
Con il solo risparmio energetico si potrebbe «liberare» tanta energia quanta ne producono da sole le centrali nucleari, e sarebbe quindi più conveniente investire soldi e sforzi nel campo del risparmio anziché in quello della produzione di energia.
Crediamo di essere liberi, mentre la biologia ci dimostra che siamo delle macchine chimiche completamente condizionate dai cromosomi e dall'ambiente che ci circonda.
Dopo un fantastico viaggio nel cosmo iniziato con il Big Bang, tutti questi atomi che vediamo in natura sono stati cucinati nelle supernove, poi compressi, aggregati, bolliti, raffreddati. E infine riuniti insieme per costruire questi straordinari esseri viventi (e pensanti) che vediamo intorno a noi. Sono atomi, in fondo, che ora tornano a guardare verso lo spazio da dove sono venuti e a contemplare la propria origine. In un certo senso è l'Universo che comincia a guardare se stesso.
Fare un oroscopo, come tutti sanno, non è cosa semplice: occorrono calcoli complessi. Questo aspetto "scientifico" del lavoro ha dato un certo tono di credibilità all'astrologia; infatti un cliente vede nell'elaborazione del suo oroscopo uno studio "oggettivo" della sua posizione astrale, una ricerca approfondita nel suo dossier cosmico, quasi come se venissero analizzati i globuli rossi del suo sangue o il tasso di emoglobina.
Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. È un po' come per il pianoforte. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: per avere un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto... Forse anche nella vita è così.
I figli riempiono una vita, diventano il centro di tutto: delle emozioni, dell'amore, della dedizione. Quando sono piccoli sono una continua scoperta, via via che i loro occhi e la loro mente si aprono alla vita. Dipendono completamente da noi, e ci rendiamo conto che solo le nostre cure permettono loro di vivere, di esprimersi e di svilupparsi. Man mano che crescono rappresentano un susseguirsi di gioie, di ansie, di soddisfazioni, di preoccupazioni, di momenti felici. I sacrifici fatti per loro non hanno peso. Qualunque genitore queste cose le sa benissimo. Soprattutto le madri.
Il bene e il male sono due simboli. In realtà le cose sono un po' più complicate.
Il miglior investimento è mettere i soldi nel cervello dei figli, nello sviluppo della loro intelligenza, della loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo.
Il nostro cervello è fatto in modo che l'attenzione sia tanto più alta quanto più un avvenimento suscita emozioni.
Il peggior nemico della cultura è la noia, la mancanza di chiarezza, o l'assenza di creatività.
Innamorarsi veramente significa entrare in una dimensione del tutto differente, cambiare pianeta. Significa spostare il baricentro della propria vita e orbitare intorno a un nuovo punto di riferimento.
L'amore colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale.
L'immaginazione è la qualità più tipicamente umana, quella che consente di creare, inventare, capire. È la qualità che consente all'uomo di trovare un margine di libertà, di sfuggire, in parte, alla sua condizione di marionetta mossa dai fili genetici e ambientali.
L'innamoramento non sarebbe altro che il cavallo di Troia escogitato dall'evoluzione per indurre due persone a unirsi, grazie a uno stato alterato della coscienza, in modo da creare le condizioni perché si riproducano.
L'innamoramento non sarebbe altro che un sistema primario di sopravvivenza, frutto dell'evoluzione, e svolgerebbe un ruolo ben preciso, ossia quello di spingere gli esseri umani a creare un forte legame a due, attraverso una focalizzazione continua sulla persona amata, in modo da creare le basi, grazie a un'unione di coppia durevole, di quello che è il progetto essenziale della vita: la riproduzione e le successive cure parentali.
L'uguaglianza deve essere quella delle opportunità, non può essere ovviamente quella dei risultati.
L'uomo deve dubitare: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la certezza, soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare.
L'uomo non nasce libero, ma è condizionato dai geni e dall'educazione.
La buona educazione consiste non soltanto nel comportarsi bene, ma anche nel fare in modo che gli altri si comportino bene. Rispettare le regole, ma farle anche rispettare.
La creatività è soprattutto la capacità di porsi continuamente delle domande.
La razionalità è sempre stata minoritaria, ma è una battaglia che vale la pena di combattere.
La ricerca è per definizione movimento: ciò che era vero ieri non lo è più oggi, e sarà ancora modificato domani.
La scuola oggi è incapace di sviluppare quelle competenze e quei talenti che sono oggi necessari per continuare ad appartenere a una società industriale avanzata. È talmente distaccata dalle vere esigenze del mondo del lavoro da essere diventata, in larga misura, una fabbrica di disoccupati con la laurea.
La storia della vita sulla Terra, lo sappiamo, è la storia dell'adattamento all'ambiente. Attraverso una serie di mutazioni e di selezioni, le specie vegetali e animali si sono continuamente adattate all'ambiente in trasformazione, trovando ogni volta le soluzioni giuste per sopravvivere nei climi più diversi. Chi non s'adattava si estingueva.
Le qualità dell'uomo vengono esaltate dalla sua capacità di elevarsi nella conoscenza, più che nel suo talento di coltivare antiche illusioni.
Le risposte sono sempre limitate, provvisorie, insoddisfacenti. Le domande invece sono il vero motore dell'attività mentale: un uomo che non si pone domande, o che si contenta delle risposte, non va molto lontano.
Le teorie sono certamente utilissime, perché sono stimolanti e servono per impostare una ricerca. Ma senza verifiche sperimentali restano quello che sono: cioè solo delle ipotesi.
Lo spazio è il nostro progenitore diretto, poiché gli atomi e le molecole che ci formano sono arrivati un giorno qui sulla terra dopo un lungo viaggio spaziale.
Morire è un'avventura nei profondi abissi dell'inconscio e del subconscio, un viaggio verso la più lontana delle supernove e, al contempo, verso il più profondo dei fondali marini.
Ogni volta che si insegna qualcosa a un bambino gli si impedisce di scoprirla da solo.
Ognuno di noi, attraverso i riti del corteggiamento e dell'accoppiamento (con tutto quello che ciò comporta: investimenti, stratagemmi, emozioni, magari anche poesie e musiche), diventa strumento inconsapevole di quell'esigenza fondamentale della natura che è la produzione di diversità.
Per la verità c'è un altro tipo di "oroscopo" che può essere considerato attendibile: ed è quello che riguarda lo spazio, più che il tempo. In altre parole studiando non quando uno è nato, ma dove è nato.
Per un genitore è importante capire che suo figlio più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo.
Più escono cose dalla scatola della conoscenza più se ne creano dentro, in continuazione, di nuove.
Quando qualcosa tocca il nostro interesse personale strilliamo e ci agitiamo, ma non facciamo altrettanto quando vengono infrante delle regole generali, che riguardano la comunità.
Se gli oroscopi dei giornali fossero veri ci sarebbero soltanto 12 categorie di persone sulla Terra.
Se il bambino capisce che ogni cosa ha una causa comincerà a interrogarsi, a mettere in relazione certi fatti tra loro, e ad associare le idee.
Se uno cerca di capire le cose, capire anche gli altri, la diversità, le ragioni degli altri, allora riesce anche a gestire meglio le proprie pulsioni.
Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l'antico motto latino «ludendo docere», cioè «insegnare divertendo». Se si riesce infatti a inserire l'aspetto del «gioco», eccitando così le motivazioni individuali e accendendo i cervelli, si riesce a moltiplicare in modo altissimo l'efficienza dell'informazione, dell'insegnamento, della comunicazione. Perché l'interessato «ci sta». È stimolato, partecipa, ricorda. E impara.
Tutti sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso: la chiarezza e la semplicità invece sono scomode. Non solo perché richiedono più sforzo e più talento, ma perché quando si è costretti a essere chiari non si può barare.
Tutto ciò che vediamo intorno a noi è la proiezione della nostra mente: è la proiezione della nostra educazione, cultura, creatività, capacità imprenditoriale, conoscenza, organizzazione e dei nostri valori (in grado a loro volta di creare regole e di farle rispettare).
Un avvenimento neutro, o un ambiente neutro, non è in grado di stimolare il cervello dal punto di vista biochimico, e quindi non è in grado di provocare il fissaggio della memoria.
Un chilo e mezzo di cellule nervose, 4 miliardi d'anni di evoluzione. Il nostro cervello, proiettato nel futuro dell'elettronica, porta ancora stratificata dentro di sé la storia della vita.
Un paese è moderno non solo perché ha dei computer o dei robot, ma soprattutto perché ha un tessuto culturale che gli consente di fare delle scelte coerenti.
Vi sono tre cose importanti: parlare molto, ripetere e spiegare.